Accordo commerciale EU-USA, una minaccia per l’industria europea?

Un tema di cui si parla tanto queste ultime settimane riguarda la possibilita’ di stipulare un accordo commerciale senza precedenti tra gli Stati Uniti e l’Europa. Una possibilita’ che ha generato polemiche e messo in risalto l’enormi differenze culturali e la visione economica dei due continenti, da molti viste come assolutamente distanti e contrapposte.

Questo accordo consiste nella libera circolazione dei beni e dei servizi tra le due zone. E per quanto riguarda certi sertori, si capisce molto bene il rifiuto dell’Unione Europea di applicare questo accordo. La cultura è uno dei domini che il vecchio continente non vuole “sacrificare”. François Hollande, il Presidente della Repubblica francese, insieme ad altri 13 paesi membri è stato molto chiaro e non è pronto ad applicare questa alleanza sui servizi audiovisuali. Questo trattato è ancora più importante per l’Europa perche si dorebberero modificare delle regolamentazioni commerciali tra i due continenti per armonizzare e applicare bene questo accordo. Vediamo insieme le modifiche che potrebbero essere effettuate e i rischi che corre l’industria europea.

Armonizzare il commercio: l’agricoltura in pericolo

Prima di tutto è importante sottolineare che armonizzando le regolamentazioni, si dovrà rinunciare a numerosi norme (sanitarie, giuridiche, ambientaliste,..) a livello europeo. Le ripercussioni potrebbero essere fatali. Un primo punto che vi farà sicuramente riflettere e non poco è la tolleranza ai prodotti agricoli americani, che accettano e commercializzano senza problemi gli OGM o le carni con ormoni. Una clausola che potrebbe avere delle conseguenze enormi sia per gli agricoltori che per i consumatori europei.

Euro vs Dollar, il vantaggio competitivo viene meno?

Un altro punto sul quale dobbiamo riflettere sono le conseguenze politiche di cambio e di una sopravvalutazione dell’ euro rispetto al dollaro. Questa realtà rivela già oggi che la zona euro soffre di un deficit di competitività. Se questo accordo dovrebbe essere accettato possiamo già immaginare la fuga delle aziende europee verso gli Stati Uniti. Dall’inizio della crisi economica, l’Europa cerca di mantenere a galla il settore industriale, il quale declina già tanto. Con l’accettazione di questo trattato l’Europa potrebbe perdere tutto. Dobbiamo considerare questo punto se il vecchio continente vuole mantenere un vantaggio competitivo a livello mondiale e conservare e proteggere il suo “know how”.

Uscire dalla crisi grazie a questo accordo

In compenso questo accordo potrebbe avere molti vantaggi commerciali. Una delle conseguenze positive dell’armonizzazione delle regolamentazioni commerciali sarà un aumento delle importazioni e delle esportazioni. L’effetto diretto sul PIL sarà vantaggioso per l’Unione Europea e la Francia. Gli scambi saranno più facili, grazie all’abolizione degli esami dei carichi nei porti americani ma anche grazie ad una diminuzione delle barriere commerciali per il settore secondario (macchinari industriali usati per esempio) e primario. Si valuta la crescita del PIL annuale europeo, dopo l’implementazione di questo trattato, a circa 50 miliardi di euro in più, cioè una prospettiva di 0,5 punti vinti grazie alla liberalizzazione degli scambi Stati Uniti – Unione Europea.

E’ comunque difficile valutare le vere conseguenze dirette ed indirette di questo accordo commerciale sull’industria europea. Tante condizioni devono essere definite se l’industria europea e l’industria italiana vogliono mantenere la loro attività internazionale. L’unico punto sicuro, è che le due parti dovranno trovare dei compromessi per arrivare ad un punto equo per le due economie.

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