L’Italia, membro fondatore dell’Unione Europea, nonostante la dura crisi economica che dal 2008 ha colpito il nostro Paese e non solo, vanta ancora una forte produzione industriale (in particolare nel settore manifatturiero), rispetto ad altri paesi fondatori come ad esempio l´Inghilterra o la Francia.
Infatti, il 33% della popolazione attiva è impegnata in una delle aziende operanti in questo settore (soprattutto PMI).
Inoltre si contano ben più di 100 marchi del “Made in Italy” conosciuti e richiesti in tutto il mondo nei settori più svariati.
Per citare alcuni esempi si pensi a:
– Macchine utensili: CERUTI, GRAZIANO, BIGLIA …
– Macchine per lamiera: PRIMA INDUSTRIE.
– Macchine per la lavorazione del legno: BIESSE, MARZANI, BALESTRINI, CASADEI..
– Macchine da cantiere: CASTELLI, FIAT..
– Macchine Tessili: VAMATEX, SAVIO, MARZOLI, GAUDINO …
– Macchina per la plastica: presse ad iniezione BIRAGHI, NEGRI BOSSI, SANDRETTO …
I beni strumentali italiani spopolano nei mercati in espansione, sia per quanto riguarda le macchine utensili che le macchine per le industrie tessili, del legno, agroalimentari, per i materiali da costruzione e nel campo della robotica.
Alcuni dati: Il mercato delle macchine utensili nel 2012
Il mercato dei macchinari utensili nel 2012, citando il sole24ore, non solo sta andando molto bene, ma è anche in crescita del 25% (con il 12,3% degli ordini rispetto all´ottimo 2011), ritornando al livello dei valori fatti registrare prima della crisi.
L’altro dato importante che emerge dai numeri di uno studio condotto dal Centro Studi Ucimu é quello che sottolinea la sempre piú netta divergenza tra il mercato interno e quello estero. In Italia risulta esserci un calo delle consegne di oltre l’11% che si aggiunge al -5,7% del 2011.
I numeri parlano da soli: A giugno, infatti, il nostro export verso i Paesi extra Ue è aumentato in maniera considerevole – 12% ca – rispetto allo stesso mese dello scorso anno (con incrementi rilevanti verso Giappone, Stati Uniti, Paesi Opec e Turchia)
La domanda sebbene provenga tuttavia principalmente dall’ Europa, è visibilmente di scala mondiale.
In questo contesto, non sorprende che il mercato delle macchine industriali usate in Italia sia in continua crescita. Miriadi di siti e, portali e motori di ricerca pullulano di rivenditori di macchinari industriali utilizzati in tutti i settori, in particolare nelle macchine utensili e tessili.
La concorrenza è dura nella rivendita di tali attrezzature, nonché la comunicazione attraverso Internet rende accessibili tutti i rivenditori allo stesso livello in tutto il mondo.
Le esportazioni cresciute come detto del del 12%, hanno raggiunto quota 3.650 milioni di euro. Sempre sekondo lo studio condotto da Ucimu nei primi nove mesi dell’anno, i principali paesi di destinazione dell’export italiano di macchine utensili sono risultati: Cina, Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Brasile, Turchia, India, Polonia, Messico.
In particolare, secondo questo studio, sono cresciute le vendite in:
– Cina (+9,5%) a 299 milioni
– Stati Uniti (+42,5%) 264 milioni
– Russia (+31,3%) 131 milioni
– Francia (+9,9%) 128,7 milioni
– Turchia (+52,2%) 107 milioni
– India (+1,2%) 99,6milioni
– Polonia (+36,2%) 94 milioni
– Messico (+93.9%) 81,4 milioni.
Le previsioni per il nuovo anno 2013
Sempre secondo Ucimu sará confermata la tendenza fatta registrare nel 2012, cosí avremo a fronte di un buon andamento del mercato estero, l´ export crescerà del 2,1%, a 3.725 milioni di euro, un mercato interno che calerá ulteriormente. I consumi scenderanno, dell’1,6%, a 2.185 milioni di euro.
Articolo molto interessante! Fa sempre piacere leggere che, anche in un periodo di grave crisi quale quello che stiamo attraversando, ci sono settori, come quello delle attrezzature industriali, che riesce a funzionare e “tenere duro”. È vero che il dato riguardante il mercato interno non è proprio incoraggiante, e da quanto scrivi la situazione sarà più o meno la stessa anche nel prossimo futuro, ma credo che il settore industriale italiano, in particolare delle macchine utensili, potrà continuare a dire la sua anche grazie ad importanti marchi conosciuti in tutto il mondo.