Come l’abbiamo già accennato più volte, l’industria tessile europea ha vissuto dei brutti periodi e deve oggi concentrarsi su nuovi obiettivi per dare una nuova vita a questo settore, che trabocca di qualità e di futura in Europa.
Il segreto? L’Innovazione!
La mondializzazione, la crisi economica, l’apertura delle frontiere, lo sviluppo dei paesi asiatici,…: ecco qualche ragione che spingono il settore del tessile in Europa a reagire per poter ritrovare la sua competititvià di prima. Per questo, gli industriali europei hanno deciso di puntare sull’innovazione a diversi livelli. Prima di tutto il settore ha deciso di girarsi verso il tessile detto “tecnico”, cioè l’high-tech in questo campo. Come l’aveva già detto l’Italia qualche anno fa, l’Europa deve puntare sull’alta qualità per poter contrastare con i costi bassi e la qualità pessima dei paesi asiatici. Gli industriali europei decidono dunque di investire nel high-tech producendo direttamente dei prodotti per le grandi aziende come Hermès, Johnson Controls, Chanel o ancora Louis Vuitton. Il ruolo del settore tessile non si limita più soltanto a l’abbigliamento, ma si estende anche a diversi settori, come l’automobile, la costruzione, la salute o ancora lo sport. Una scommessa che dovrebbe fruttificare sul medio termine.
Altro investimento importante al livello dell’innovazione sono gli sforzi effettuati sulla Ricerca & Sviluppo. Gli industriali educano oggi numerosi ingenieri qualificati per poter rispondere ai bisogni precisi dei clienti oggi esigenti. Per quanto riguarda i macchinari industriali tessili, devono anche loro essere molto performanti e sempre più “numeriche”, per poter effettuare dei lavori sempre più minuziosi in questo settore.
Le perle del tessile in Europa
Qual’è la classifica al livello europeo in questo settore? E’ abbastanza difficile fare una classifica fissa, vistoi numerosi settori nel campo del tessile. Tuttavia possiamo fare alcuni esempi. Come sottinteso prima, l’Italia è leader nel tessile di lusso, con un giro d’affari di quasi 22 miliardi di euro nel 2012 e con 4 volte più aziende specializzate della Francia. La Svezia ha puntato tutto sulla Ricerca & Sviluppo e vede oggi tanti miglioramenti al livello del PIL: il 3,4% del PIL è realizzato dal settore tessile contro il 2,25% soltanto in Francia. La Germania aveva in settembre del 2013 circa 53 000 impiegati nel settore tessile superando 11 miliardi di euro di giro d’affari nel 2013. La Francia rimane comunque tra i primi nonostante un certo declino in questo settore, e contribuisce al 60% delle esportazioni destinate ai paesi europei. La Francia ha innovato anche tantissimo: il 40% della produzione totale è orientata verso il tessile tecnico.
Gli industriali del tessile in Europa devono continuare a fare degli sforzi: sempre innovare, rispettare l’ambiente, file un brevetto, costruire delle macchine sempre più performanti e trovare i i mercati di nicchia per continuare ad evolvere in questo senso e per poter rimanere forti di fronte alla concorrenza asiatica, che si sta sviluppando a un ritmo sostenuto.