Da pochi giorni ISTAT, l’istituto italiano di statistica, ha diffuso i dati relativi al primo quadrimestre del 2013 riguardanti la situazione generale del commercio italiano di macchinari utensili. Dati importantissimi perche’ ci permettono di inquadrare ed eventualmente trovare degli spiragli di sviluppo e di rilancio dell’economia del nostro paese. Dati che riflettono da vicino la volonta’ del paese di cambiare marcia e di risalire dopo un lunghissimo periodo di stallo e una situazione economica internazionale che di certo non ci ha dato una mano per tutto questo tempo.
I dati relativi al commercio estero
In generale nel corso del primo quadrimestre del 2013 le esportazioni sono diminuite a fronte di una seppur minima crescita delle importazioni.
Rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente le esportazioni sono diminuite del 7.9% per un totale pari a 930 milioni di euro.
Le importazioni, al contrario, dato incoraggiante sono aumentate di un modesto ma buono di questi tempi 3%, per un valore totale di 231 milioni di euro.
Esportazioni italiane Gennaio-Aprile
Le esportazioni di macchine utensili sono calate appunto nel primo quadrimestre rispetto allo scorso anno del 7.9%, il primo mercato di sbocco rimane la Cina con 138 milioni euro a fronte di un calo del 10.6%, il secondo gli Stati Uniti con 114 milioni e un calo registrato del 1.5%, a seguire Germania 98 milioni calo del 8.2% e Russia 50 milioni con un rallentamento del 7.3% (vedi Tabella sopra).
Importazioni italiane Gennaio-Aprile
Le importazioni, invece, come sottolineato in precedenza, sono cresciute del 3%. Cresce ancora il dato delle importazioni provenienti dal nostro partner commerciale storico la Germania che registra nei primi quattro mesi dell’anno un aumento del 35% pari ad un totale di 77 milioni di euro, la vicina Svizzera si piazza al secondo posto con un aumento del 25.7% e 25 milioni di euro, bene anche il Belgio con un aumento del 18.3%, male, invece a sorpresa, il dato sulle importazioni dei brand orientali, Corea del Sud -22%, e Giappone -22.8%.