Portogallo: il settore farmaceutico pilastro dell’industria

Oggi vorrei parlarvi della situazione dell’economia portoghese. Come gli altri paesi dell’Europa Meridionale, come Grecia, Spagna e la nostra Italia, il Portogallo ha fatto fronte alle medesime difficolta’  essendo stato duramento colpito anch’esso dalla crisi economica. Certi settori rimangono pero’ solidi e le esportazioni potrebbero aiutare il paese a tirarsi fuori da questa situazione difficile.

Le industrie dominanti del paese

Il settore dei servizi è come in numerosi paesi europei importante e ha registrato ancora nel 2012 dei dati molto elevati: rappresenterebbe l’80% del valore aggiunto. Ma l’industria portoghese evolve nel corso degli anni e si concentra sempre di più su dei settori di futuro legati alle ultime tecnologie, come l’automobile, la farmacia e le nuove tecniche di comunicazione. Le principali industrie porthesi si trovano nel Sud del Paese a Lisbona e nel Nord a Porto. I settori piu’ sviluppati nella capitale Lisbona sono specializzato nell’industria del metallo, agroalimentare e chimica/farmacia e il settore delle bevande, mentre il Nord è più specializzato nel legno, il tessile e l’elettronica.

Il principale settore portoghese: il farmaceutico

Prendiamo come esempio il settore della farmacia (consultate tutte le nostre offerte di macchinari usati nel settore della farmacia sul nostro sito), il quale è uno dei pilastri dell’industria portoghese. Il gruppo leader Bial, con numerose filiali come Laboratorios Bial, Medibial o ancora Bialfar, si classifica tra i dieci più grandi e più potenti gruppi farmaceutici al mondo. L’azienda investa sempre di più in Ricerca e Sviluppo per essere all’avanguardia delle ultime tecnologie ed è oggi presente in più di 40 paesi su 4   continenti: Europa, America, Africa e Asia. Le relazioni economiche tra il Portogallo e l’Algeria in questo settore dovrebbero rinforzarsi nei prossimi anni, perche c’è un vero potenziale per questi due paesi a collaborare, specialmente a livello del trasferimento di tecnologie e di creazioni di posti di lavoro. Questa cooperazione dovrebbe registrarsi anche in altri settori come l’agroalimentare, le costruzioni e l’energetico.

Ancora delle traccie della crisi

Questa misura permetterebbe di salvare il paese, che soffre ancora della crisi. La situazione non è come quella greca, pero’ il paese entra in un terzo anno di recessione con una disoccupazione molto elevata (17,5% in marzo del 2013, per i giovani sotto i 25 anni), un calo dell’attività industriale (-14% nel 2012) e un’aumento del debito (107% del PIL nel 2012). Una crescita timida dovrebbe farsi rissentire nel 2014.

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